Bagnati, impauriti e sporchi
Sarebbero queste le condizioni di degrado in cui verserebbero i cani che dal canile di Sulmona (AQ) sono stati trasferiti e attualmente ospiti nella struttura di Collelongo, gestita da Pino Corsi. La denuncia arriva da Gabriella Caramanica segretario nazionale del partito politico REA, (Rivoluzione Eco Animalista), Condizioni critiche e precarie, che secondo Caramanica sarebbero stare riprese dalle immagini diffuse dagli attivisti e dalle telecamere delle tv locali. La situazione del canile comunale di Sulmona è l’esempio di un’amministrazione pubblica indifferente alla tutela e al benessere animale. Il canile è stato chiuso per adeguamenti nel 2024 perché non era in regola: non risultava accatastato e neanche iscritto all’albo regionale.
“𝘌’ 𝘥𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘪𝘮𝘣𝘢𝘳𝘢𝘻𝘻𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘦 𝘳𝘪𝘥𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘪𝘯 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢. 𝘜𝘯𝘢 𝘯𝘦𝘨𝘭𝘪𝘨𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘣𝘶𝘳𝘰𝘤𝘳𝘢𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘱𝘦𝘳𝘤𝘶𝘰𝘵𝘦 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢𝘭𝘪, 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘯𝘯𝘢𝘵𝘪 𝘢 𝘶𝘯’𝘰𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦𝘢 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘰𝘧𝘧𝘦𝘳𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘦 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘤𝘶𝘳𝘢𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢”, commenta il segretario nazionale del partito politico REA Gabriella Caramanica. Sono stati spesi 91 mila euro per l’adeguamento del canile e ancora a distanza di un anno, si apprende che l’iscrizione al registro dei canili non è ancora stata effettuata e mancherebbe un piccolo adeguamento per ultimare i lavori.
E’ un ritardo inaccettabile. Tanto più che ci sarebbero delle anomalie riscontrate anche sul numero degli animali trasferiti – prosegue il segretario nazionale REA- 𝘋𝘦𝘪 152 𝘰𝘳𝘪𝘨𝘪𝘯𝘢𝘳𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘱𝘰𝘴𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭 𝘤𝘢𝘯𝘪𝘭𝘦 𝘥𝘪 𝘚𝘶𝘭𝘮𝘰𝘯𝘢, 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘦 𝘥𝘪𝘤𝘩𝘪𝘢𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘦𝘴𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰𝘳𝘢𝘯𝘦𝘢 𝘢 𝘊𝘰𝘭𝘭𝘦𝘭𝘰𝘯𝘨𝘰, 𝘪𝘭 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘴𝘴𝘪𝘷𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘢𝘯𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘧𝘦𝘳𝘪𝘵𝘪 𝘴𝘢𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘥𝘪 133. Resta da chiarire dove sarebbero finiti 22 cani (𝒅𝒊 𝒄𝒖𝒊 2 𝒂𝒅𝒐𝒕𝒕𝒂𝒕𝒊), 𝒎𝒆𝒏𝒕𝒓𝒆 𝒔𝒐𝒍𝒐 111 𝒔𝒂𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆𝒓𝒐 𝒕𝒓𝒂𝒄𝒄𝒊𝒂𝒃𝒊𝒍𝒊”. “Non vogliamo pensare che siano stati trasferiti senza essere stati prima microchippati”, chiosa Caramanica.

Testimonianze dei volontari sulle condizioni dei cani
Secondo le testimonianze di alcuni volontari, i cani trasferiti si trovano in condizioni critiche. Dalle immagini diffuse dagli attivisti e dalle telecamere delle tv locali, gli animali sono bagnati, impauriti, sporchi e alcuni esemplari evidenziano comportamenti ossessivi a significare che la loro salute fisica e mentale potrebbe essere a rischio. Inoltre, sembra non esserci uno spazio adeguato per il loro sgambamento, compromettendo ulteriormente il loro benessere psicofisico. Di fronte a questa situazione, chiediamo 𝒄𝒐𝒏 𝒖𝒓𝒈𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒖𝒏’𝒊𝒔𝒑𝒆𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒊𝒎𝒎𝒆𝒅𝒊𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑨𝑺𝑳 𝑽𝒆𝒕𝒆𝒓𝒊𝒏𝒂𝒓𝒊𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒄𝒄𝒆𝒓𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒅𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒅𝒆𝒊 cani 𝒆 𝒗𝒆𝒓𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒏𝒖𝒎𝒆𝒓𝒐 𝒆𝒇𝒇𝒆𝒕𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒏𝒊𝒎𝒂𝒍𝒊 𝒐𝒔𝒑𝒊𝒕𝒂𝒕𝒊.
Le vite di questi animali non possono essere trattate come semplici numeri su un registro burocratico. Non possiamo più consentire a queste cattive gestioni dei canili pubblici. Chiediamo alle istituzioni di agire con fermezza e rapidità per porre fine a questa vergogna e garantire ai cani una vita dignitosa. Conclude Caramanica.
Fonte post di Facebook del 4 Marzo
Ci eravamo già occupati in un articolo della gestione degli animali nei canili pubblici, essi perdono ogni dignità diventando prigionieri e vittime di un’ sistema che trae beneficio dalla loro reclusione.
Imprigionare cani per soldi, canili lager e libertà negate
