di GISHELD
La libertà di Orso M49 è finita, ancora una volta la volontà dell’uomo vince su tutto, o almeno di quella parte di umanità che pensa di dominare il pianeta e regolare i ritmi della natura.Sugli animali, quella parte di umanità ha un potere assoluto e incontrastato purtroppo, li considera come oggetti e di conseguenza non meritevoli di empatia e figurarsi se ci si pone il problema di aver forzatamente limitato la libertà di un animale che vive nei boschi.
Il bosco è il suo habitat naturale e Orso M49 se ne stava li a vivere, in maniera un po’ avventurosa e spericolata si, ma che voleva solo essere lasciato in pace. E’ vero, era colpevole di aver aggredito e mangiato alcuni capi di bestiame di allevatori locali, ma è cosi che va la natura no? Doveva pur nutrirsi.C’è da dire a tal proposito che la provincia autonoma di Trento, stanzia fior di indennizzi per gli allevatori che subiscono attacchi ai loro allevamenti dai grandi carnivori.
Del resto anche noi umani per nutrirci ammazziamo deliberatamente un animale privandolo della vita, dunque perché noi si ed un animale no? La risposta è che agiamo sempre con la presunzione che tutti gli spazi della Terra siano nostri, siano di nostro dominio e che possiamo fare e disfare a piacimento sulla vita e libertà di tutti gli esseri viventi, lo si fa tra uomini, figurarsi con gli animali.
E’ cosi maschio numero 49 o più conosciuto M49, un semplice codice identificativo dell’animale è stato catturato, perché pare essere un animale capace di sfuggire al controllo dell’uomo, un essere intelligente, scaltro direbbe qualcuno, non a caso lo chiamano Papillon, come il soprannome dello scrittore francese Henri Charrière che tentò sempre fughe roccambolesche dalle carceri dove era detenuto.
Orso M49 e la sua fuga
La fuga di Orso m49 è tristemente finita. Lo hanno catturato, lui, un simbolo di libertà, quanto mai forte e intenso in questo periodo che ci vede costretti a limitazioni personali fortissime.E’ stato rinchiuso in uno spazio ristretto, un piccolo parco ai bordi della città di Trento, lontano dal suo habit e dalla sua semplice vita quotidiana, da orso.
E’ troppo complicato per noi uomini creare cultura del rispetto della biodiversità e della tutela ambientale, molto più semplice eliminare il problema, togliendo fisicamente di mezzo qualcosa che sfugge al nostro controllo e che non siamo in grado di gestire. Questi sono i limiti determinati dalla nostra mediocrità.
Ci sono anche moltissimi sistemi per impedire ad un orso di accedere agli allevamenti, ma quanti di questi allevatori o amministratori locali, hanno agito cercando un approccio di convivenza con la presenza dei grandi predatori? Visto l’epilogo della storia di Orso M49 , nessuno o quasi.
Un proverbio degli indiani d’america recita:
Nascere uomo su questa terra è un incarico sacro. Abbiamo una responsabilità sacra, dovuta a questo dono eccezionale che ci è stato fatto, ben al di sopra del dono meraviglioso che è la vita delle piante, dei pesci, dei boschi, degli uccelli e di tutte le creature che vivono sulla terra. Noi siamo in grado di prenderci cura di loro.
Chiuderei con questa citazione ma mi permetto solo di aggiungere che i nativi americani, erano consapevoli della loro gratitudine verso la terra e gli animali che la popolano, nel passaggio finale consapevolmente è scritto ” noi siamo in grado di prenderci cura di loro”.
Farei solo una piccola correzione, l’uomo oggi non è in grado di prendersi cura degli animali, o almeno ci prova e a volte non è sufficiente, basti sapere che a causa delle sue scelleratezze, il 60% delle specie animali sono scomparse, solo in circa 40 anni.
A tutti i costi però dovrebbe imparare a farlo prima sia troppo tardi, perché qualunque cosa capiti agli animali presto capiterà all’uomo. Tutte le cose sono collegate. Ri-donare la libertà a Orso M49 sarà una dimostrazione di grande buon senso.
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