Ebbene sì, ​purtroppo dopo ​Amarena, è morto anche ​Bambotto il cervo di Pecol, barbaramente ucciso da un giovane cacciatore ​che con una scusa (pare ritenesse il cervo problematico e pericoloso nei confronti

Bambotto, il cervo ucciso a fucilate

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di Gisella Pasta

Ebbene sì, ​purtroppo dopo ​Amarena, è morto anche ​Bambotto il cervo di Pecol, barbaramente ucciso da un giovane cacciatore ​che con una scusa (pare ritenesse il cervo problematico e pericoloso nei confronti delle persone​) e protetto dalla legge che permette l’attività venatoria, lo ha ucciso​. Bambotto, un esemplare di cervo di 7 anni, era solito frequentare il borgo dolomitico di Pecol, ne era divenuto la mascotte perché viveva in simbiosi con la gente​.Era nato 7 anni fa a Pecol ed era stato portato dalla mamma​ ​Minerva, sullo zerbino di un’abitazione​, affidandolo agli  abitanti, con fiducia, come aveva fatto lei per tutta la sua vita. Da allora ​era diventato il cervo di Pecol e lo si poteva incrociare per strada tra le frazioni limitrofe​, si affacciava alle finestre delle case per nutrirsi e farsi accarezzare.

Girava per le case, dormiva di fronte alle porte, ​sulle scale, era innocuo e docile. Non aveva mai fatto del male a nessuno non era aggressivo anzi, tendeva a sfuggire alle persone che cercavano di afferrarlo  per le corna​, come Amarena, era arrivato a fidarsi degli umani, ed è stato tradito nella maniera più vile. Noi umani cosiddetti sapiens, tendiamo a tradire per stupidità, per ignoranza, per egoismo e idiozia inostri amici animali. 
Il ragazzo che lo ha abbattuto con premeditazione, aveva giurato che prima o poi lo avrebbe fatto, e così un paio di giorni fa con la scusa che qualcuno avesse denunciato l’aggressività di Bambotto, lo ha ucciso senza senza ragione​, sapeva anche dove trovarlo.

Bambotto, il cervo ucciso a fucilate
Bambotto vittima dell’inciviltà

E come da manuale​, in questi giorni, anche l’uccisore di ​Bambotto​, esattamente come quello dell’orsa ​Amarena si trincera dietro il silenzio, disattivando​ addirittura  i profili social,​ forse perché è impossibile riuscire a gestire la rabbia di tutti gli animalisti e persone di buon senso che si scagliano ​contro di lui. ​Anche tutte le associazioni animaliste, attraverso i loro legali, denunciano il gesto, chiedendo giustizia e condanna esemplare per chi ha commesso questo gesto ignobile. Ma tutto questo comincia a non bastare più, non è più sufficiente la rabbia, il risentimento, le manifestazioni e le denunce contro queste persone che si macchiano di tali delitti​, sentiamo continuamente tutti i giorni di violenze contro gli animali, la capretta uccisa a calci ad Anagni, il cigno preso a sassate in Basilicata, oltre Amarena, altri due orsi uccisi in Trentino, a nulla o quasi possono l​a rabbia, le denunce da parte di tutti gli attivisti che si adoperano per contrastare e contenere tali inciviltà.

Ecco, ​ritengo che la chiave di tutto sia  proprio la mancanza di civiltà​, la mancanza di educazione, le condanne vanno bene, intanto dovrebbero essere più aspre, è necessario fare di tutto per educare le persone al rispetto delle vita ​umana e del mondo animale​.. La scuola ​per i giovani in questo caso può fare tanto, ma prima ancora della scuola la famiglia​, i genitori ​che dovrebbero di tanto in tanto fermarsi,​ essere meno frettolosi, fare il punto sui figli e parlare, confrontarsi e se necessario rieducarli e non difenderli quando sbagliano.   
​Un giovane educato al rispetto dell’ambiente e della vita​ di tutti gli esseri viventi, sarà quasi certamente in futuro, un adulto ​sensibile, consapevole e più responsabile.​ Buon ponte anche a te caro e dolce Bambotto.

Bambotto, il cervo ucciso a fucilate

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